La spada giapponese

La spada giapponese

La spada giapponese affonda le proprie origini nella storia antica del Giappone. E’ giunta fino a noi attraverso l’evoluzione dettata dal tempo e ancora oggi è simbolo di disciplina ed orgoglio nazionale

Le origini

Durante il periodo Heian in Giappone si va raffinando la tecnica di forgiatura delle spade grazie al commercio con la vicina e potente Cina. E’ proprio con l’avvento del periodo Koto (古刀) che si raggiunge la forma oggi nota. La curvatura ed il filo da un solo lato la rendono un’arma efficiente ed atta al taglio. Dutante il periodo Kamakura la tecnica viene notevolmente raffinata e si giunge così al periodo d’oro della spada giapponese. Inizialmente la spada giapponese viene codificata nella tachi (太刀), sospesa allo obi con il tagliente verso il basso e la mei, firma, opposta alla successiva katana (contrariamente a quanto si pensa è questa la maggiore differenza fra le due lame). Con l’invasione mongola del XIII secolo la spada giapponese subì una nuova evoluzione, preferendo hamon più compatti e corpi più robusti. Nel corso del XV secolo, periodo Sengoku, la guerra civile fece parzialmente abbandonare la ricercatezza del periodo Kamakura in favore di una produzione più massiccia atta a rifornire i ranghi degli eserciti in lotta. Con l’evolversi del conflitto fecero la loro comparsa le uchigatana, di dimesioni più ridotte, brandibili ad una o due mani che portarono alla nascita della katana (刀).

Le shinto

Con l’avvento del periodo Edo e la dominazione della famiglia Tokugawa il Giappone conobbe un periodo di pace duratura. L’uso di armi da fuoco fu scoraggiato ed i forgiatori tornarono a produrre lame di elevata qualità e raffinatezza dando nuovo impulso alla tecnica di forgiatura. Sebbene non si raggiungessero i livelli del periodo Koto l’avvento dello Shinto (新刀) portò con se la nascita di nuove scuole e molti artigiani eccellenti. Fu in questo periodo che nacque la Tokuden, una nuova scuola di forgiatura dove elementi delle cinque precedenti tradizioni si univano in un nuovo stile. Persistevano ancora le Gokaden (Yamato, Yamashiro, Bizen, Mino e Soshu) ma sempre più spesso si verificavano prestiti incrociati, dovuti anche allo spostamento delle varie scuole in nuove sedi.

Le Shinshinto

Con il declino ormai definitivo delle armi da fuoco un nuovo impulso, supportato dalla stessa famiglia Tokugawa, portò i forgiatori a perseguire l’obiettivo di recuperare le antiche tecniche del periodo Koto. Una sorta di Neo Classicismo della spada giapponese si impose in tutto il paese e la produzione di spade volse l’attenzione ai vecchi capolavori. Il sugata (forma) della spada giapponese si avvicinava nuovamente a quello del periodo Kamakura e numerose scuole cercarono di imitare gli antichi capolavori. Era nato lo Shinshinto (新々刀). Sebbene non si riuscì a raggiungere il livello del periodo Kamakura se dette vita a numerosi capolavori.

Le gendaito

Con la fine della seconda guerra mondiale prese campo una rinascita della spada giapponese. Questo si deve a diversi fattori, ma soprattutto alla spinta del governo alla preservazione delle tradizioni culturali. Con il paese ormai in rovina molti forgiatori si erano convertiti per necessità in comuni fabbri. Fu grazie alle sovvenzioni del governo giapponese che poterono riprendere i lavori e dedicarsi all’arte della forgiatura. Molte scuole furono recuperate ed un numero crescente di allievi assicurò la continuità della tradizione. I lavori moderni hanno perso molta della loro funzione pratica e prediligono solitamente quella estetica ma alcuni forgiatori hanno raggiunto livelli di eccellenza e fama inaspettati. Grazie anche alla notorietà della spada giapponese in occidente nomi come Gassan e Yoshihara sono divenuti celebri nel mondo.

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